Si presentano come call center e contattano gli utenti a seguito di una loro segnalazione. Tramite Whatsapp chiedono dati come i documenti e l’IBAN. Ovviamente, si tratta di una truffa

Una nuova insidia si presenta ai clienti dei maggiori fornitori di servizi internet (Tim, Vodafone, Wind 3) e questa volta arriva tramite Whatsapp.

La truffa funziona così: un cliente, a seguito di un problema tecnico, apre una segnalazione al suo operatore. Dopo qualche giorno viene contato tramite Whatsapp da un numero non italiano (ad esempio un +355, Albania). Il profilo ha il logo ufficiale Vodafone, Tim o Wind 3 e questo può sicuramente trarre in inganno più facilmente.

L’operatore (o operatrice) si presenta dicendo che la segnalazione è stata presa in carico da un tecnico e chiede se il problema sia stato o meno risolto.

Sia che il guasto sia stato riparato, sia che persista l’operatore richiede che gli vengano inviati i documenti di riconoscimento, in modo da poter chiudere la segnalazione o per gestirla in alta priorità.

Di seguito riportiamo un esempio di queste conversazioni, postata su un forum da un utente:

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Il sospetto concreto è che si tratti di una manovra da call center (quelli indipendenti, che vivono di prospect) per imporre agli utenti un cambio di operatore. Pare infatti che, grazie ai documenti e all’IBAN, si occupino di disdire il contratto col vecchio operatore e ne attivino uno nuovo con un altro, così da prendere la percentuale sul contratto firmato.

Rimane da capire come facciano questi call center ad avere l’informazione dell’apertura di una segnalazione di un guasto oltre, ovviamente, al numero di telefono di chi l’ha aperta.

Cadere in questo tipo di truffe è estremamente facile, ecco perché è necessario prestare attenzione e tenere bene a mente che nessuno degli operatori (Vodafone, Tim O Wind 3):

  • usa Whatsapp per comunicare disservizi, cambi tariffari, interventi di manutenzione ordinari e/o straordinari
  • richiede documentazione aggiuntiva oltre quella già fornita dal gestore della linea all’atto della sottoscrizione (siglando un contratto infatti fornito già la copia dei vostri documenti di cui quindi sono già in possesso)
  • MAI si sognerebbe di proporre un’offerta alternativa con un provider in competizione

È buona norma inoltre, nel caso riceveste uno di questi messaggi, sporgere regolare denuncia presso la Polizia Postale.

Qualora aveste dei dubbi una semplice ricerca su Google vi aiuterà a capire meglio la situazione.