È già online la traduzione italiana delle linee guida internazionali per l’accessibilità dei contenuti digitali. I nuovi standard del W3C (World Wide Web Consortium) vogliono così garantire a tutti l’accesso al mondo digitale delle PA
Pochi giorni fa, dopo dieci anni, il W3C ha finalmente aggiornato le linee guida internazionali per l’accessibilità ai contenuti web (WCAG), al fine di garantire a tutti gli utenti una fruizione dei contenuti digitali delle PA. L’Italia è stata tempestiva nella traduzione che è già consultabile online.
La WCAG 2.1 è stata pubblicata il 5 giugno 2018 ed è parte integrante della norma tecnica europea che definisce gli obblighi di accessibilità di servizi e prodotti ICT per le pubbliche amministrazioni.
Guardando a una PA sempre più digitalizzata e che vuole offrire il maggior numero di servizi ai cittadini direttamente online, è importante che gli strumenti siano accessibile a chiunque e da qualsiasi dispositivo.
A differenze delle aziende infatti le pubbliche amministrazioni tendono a non investire in siti web costruiti in ottica di UX design (User Experience Design, e cioè un metodo di costruzione di programmi e website che mettono l’esperienza d’uso dell’utente al centro della progettazione) e il risultato sono siti vecchi, confusionari e utilizzabili sono da desktop.
Questo documento vuole quindi non solo garantire la possibilità di fruire dei servizi da smartphone e tablet ma vuole anche garantirli a tutti. Il WCAG 2.1 volge infatti particolare attenzione a persone con difficoltà legate all’ipovisione, alle problematiche cognitive e, come detto, all’accessibilità mobile.
Di seguito i criteri presenti nel WCAG 2.1:
• 1.3.5 Identificare lo scopo degli input (AA)
• 1.3.6 Identificare lo scopo (AAA)
• 1.4.10 Ricalcolo del flusso (AA)
• 1.4.11 Contrasto in contenuti non testuali (AA)
• 1.4.12 Spaziatura del testo (AA)
• 1.4.13 Contenuto con Hover o Focus (AA)
• 2.1.4 Tasti di scelta rapida (A)
• 2.2.6 Termine del tempo (AAA)
• 2.3.3 Animazione da interazioni (AAA)
• 2.5.1 Movimenti del puntatore (A)
• 2.5.2 Cancellazione delle azioni del puntatore (A)
• 2.5.3 Etichetta nel nome (A)
• 2.5.4 Azionamento da movimento (A)
• 2.5.5 Dimensione dell’obiettivo (AAA)
• 2.5.6 Meccanismi di input simultanei (AAA)
• 4.1.3 Messaggi di stato (AA)
Queste norme definiscono tutte le specifiche che un sito deve avere per essere costruito correttamente.
È ad esempio importante il contrasto minimo che testi e immagini devono avere (Criterio di successo 1.4.3 Contrasto (minimo)), deve essere garantita la continuità di servizi dopo la riautenticazione a sessione scaduta (Criterio di successo 2.2.5 Riautenticazione), le abbreviazioni, come sigle o acronimi, devono prevedere un meccanismo che ne spieghi il significato (Criterio di successo 3.1.4 Abbreviazioni) e deve esserci coerenza tra i componenti che hanno le stesse funzionalità (Criterio di successo 3.2.4 Identificazione coerente).
La realizzazione di un sito web per la pubblica amministrazione diventa quindi importante, perché volta a superare complessità che vanno ben oltre alla semplice strutturazione di un sito vetrina.
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