L’esposto contro i malfunzionamenti del MePA ricevuto dall’ANAC parte da Porzio & Partners e ha l’obiettivo di rendere più efficiente il Mercato Elettronico delle Pubblica Amministrazione. Tra offerte illegittime e informazioni ingannevoli, il portale risulta di ben difficile navigazione per gli utenti

Parte da Porzio & Partners l’esposto arrivato all’ANAC contro il Consip e che ha lo scopo di segnalare evidenti problematiche del portale MePA.

La società ha spiegato chiaramente quali siano state le motivazioni che l’hanno spinta ad agire e sottolineano soprattutto come, quella dell’esposto, non sia stata una scelta impulsiva ma ragionata e con un fine ben specifico: quello di spingere il Consip a migliorare il MePA, uno strumento che non solo prezioso nell’offrire un punto di contatto trasparente tra aziende e Pubblica Amministrazioni ma il cui utilizzo è anche obbligatorio.

Porzio & Partners ha spiegato come abbiano raccolto nel tempo le segnalazioni di molti clienti scontenti (la società offre consulenza sugli appalti) e abbia testato le varie lamentele, per trovarle fondate. A quel punto hanno cercato un confronto con Consip alla quale, per mezzo PEC, hanno segnalato le criticità rilevate. Come risultato non hanno avuto nulla nemmeno un “abbiamo preso atto”, riporta Francesco Porzio.

Dopo oltre due mesi dalla comunicazione hanno quindi deciso di agire e, il 28 giugno 2018, è stato inviato l’esposto all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione).

Tra i problemi segnalati abbiamo:

  • Il Catalogo pieno di offerte illegittime, con prezzo pari a zero o addirittura negativo (per chi non lo sapesse, sul MePA), i prodotti con prezzo più basso vengono proposti per primi agli utenti;
  • Funzionalità illeggitime di inviti alle imprese alle gare;
  • Impossibilità di eseguire confronti di offerte. Il MePA vanifica l’utilità di oltre 8 milioni di offerte che le Imprese inseriscono nel Catalogo e, per giunta, le grandi modifiche introdotte nel portale dal 19 febbraio scorso hanno oggettivamente aggravato la situazione anziché migliorarla;
  • Pessima funzionalità di ricerca e confronto compotito di offerte;
  • Vizi nella procedura di abilitazione alle imprese;
  • Assenza di una controllo sulle procedure;
  • Frequenza del sistema “fuori servizio”;
  • Informazioni ingannevoli o errate fornite sul portale ConsipA questo va ad aggiungersi una scarsa praticità d’uso del portale, sia lato PA sia lato imprese, le quali hanno spesso bisogno, entrambe, di un supporto formativo che non sempre si rivela sufficiente.

L’obiettivo dell’esposto, ricordiamo comunque, non vuole essere una critica fine a sé stessa ma, al contrario, un invito al Consip a rendere lo strumento seriamente efficiente.